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Casse: niente «tassa» sui costi gestionali

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Venerdí 27 Luglio 2012

MILANO
No al prelievo forzoso "nascosto" nella spending review. È la richiesta che ieri le Casse di previdenza dei professionisti hanno avanzato nell'incontro col ministro del Lavoro, Elsa Fornero. I presidenti delle Casse hanno esposto al ministro le possibili ricadute sugli istituti della richiesta di ridurre del 5% nel 2012 e del 10% nel 2013 i costi gestionali. «Questo risparmio – spiega il presidente della Cassa nazionale di previdenza dei dottori commercialisti, Walter Anedda – andrà devoluto allo Stato. Si tratta, in pratica, di un'imposizione che andrebbe chiamata per quello che è: tassa. In più, le Casse sono doppiamente penalizzate, perché viene imposto loro anche dove risparmiare».
Sul tema, il ministro Fornero ieri ha preso nota delle osservazioni critiche delle Casse, senza però assumere impegni precisi, visto che non si tratta della sua materia di competenza. Su un altro argomento, invece, il ministro ha accolto la richiesta di farsi carico della questione delle norme previdenziali da adottare per le società tra professionisti. «Siamo molto soddisfatti di questo – commenta Anedda – perché è importante regolare questa materia, che altrimenti rischia di diventare uno strumento di evasione, anche involontaria, dei contributi previdenziali».
Un ulteriore segnale di distensione tra Casse e ministero è rappresentato dal fatto che la Fornero ha «evidenziato che i patrimoni possono essere considerati a garanzia dei momenti di crisi straordinaria, ma non strutturale». A dirlo è Andrea Camporese, presidente Adepp (associazione degli enti previdenziali privati). «Noi abbiamo sempre sostenuto – aggiunge Camporese – che i patrimoni sono a garanzia della Cassa». Secondo il presidente dell'Adepp quello richiesto agli enti previdenziali è «lo sforzo più grande richiesto alla Casse dalla loro nascita». Il riferimento è all'obbligo di dimostrare la sostenibilità degli istituti a 50 anni, adempimento per il quale la scadenza è fissata al 30 settembre. Il ministro ha confermato la necessità di approfondimenti con le singole Casse in vista proprio della scadenza del 30 settembre.
Con due mesi di anticipo, due giorni fa l'Enpam – l'ente dei medici e degli odontoiatri – ha consegnato il bilancio tecnico attuariale al ministero, che adesso ha un mese per chiedere ulteriori integrazioni. «Siamo probabilmente i primi a dimostrare la sostenibilità a 50 anni – sottolinea il presidente Alberto Oliveti – e abbiamo raggiunto l'obiettivo utilizzando proiezioni più prudenziali rispetto a quelle consigliate dal ministero».
Soddisfatto dell'incontro anche Paolo Saltarelli, presidente della Cassa dei ragionieri, secondo il quale la riduzione del tirocinio imposta dal Dpr sugli ordinamenti professionali «viene incontro alle esigenze del nostro istituto» perché consentirà agli esperti contabili di entrare nel mondo del lavoro con un tirocinio più breve (18 mesi, di cui 6 in università).
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Venerdí 27 Luglio 2012
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